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lunedì 21 luglio 2014

Migranti sofisticati

 
''Foglio di via'' e ''Il pane e le rose'', racconti tratti dal romanzo di Tahar Lamri I sessanta nomi dell'amore, sono stati il punto di partenza del laboratorio di scrittura creativa di questa mattina. Il tema del migrante, dello straniero, del diverso fra gli uguali è noto a tutti noi. Quasi ogni giorno ci accade di poterci sentire invisibili, non abbastanza ascoltati, delusi nelle aspettative, circondati da muri di incomprensione e braccia poco generose nei nostri confronti. Questo è il filo conduttore degli scritti del gruppo di oggi.
Osservate...

Sono dietro alla mia scrivania, come al solito mi aspetta una giornata di dialogo con il pubblico. Il mio pubblico sono gli immigrati in cerca di lavoro, purtroppo devo visionare molti documenti, stabilire quando e a chi concedere il visto a queste persone, venute da tutte le parti del mondo con la speranza nel cuore. E noi dobbiamo dialogare, visionare, far compilare schede. E' un lavoro impegnativo, indispensabile per ''inserirli'' legalmente nella società lavorativa. Molti non ce la fanno subito ad ottenere un lavoro e devono tornare nei luoghi di raccolta per avere almeno un po' di cibo e riparo. Confido nei giovani, spero nello snellimento delle procedure, nell'impegno europeo e la creazione di luoghi più idonei all'accoglienza. Spero in più possibilità di lavoro per tutti, anche per noi... Per ora posso solo continuare il mio di lavoro, confidando nel futuro e anche nella crescita di volontari che collaborino al nostro fianco... Speriamo in una migliore umanità.

D.S.

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Sono nata in un paese del sud, dove le donne non hanno molta importanza. Ora sto emigrando al nord, vado a Milano. Mi porto nel cuore le campagne assolate, i pigri pomeriggi estivi, le chiacchiere dai balconi. Dicono che c'è lavoro e più libertà per noi donne. Mi sembra già di passeggiare libera per le vie di quella nuova città e di guardare le vetrine illuminate. Ed ho un po' di paura. Sono a Milano. Che frastuono, che confusione e tutti che ti passano veloci accanto, senza guardare. Ho un senso di solitudine. Ho nostalgia nel cuore della mia terra. Ma ho anche la speranza e la forza di volontà di iniziare un nuovo percorso che mi porterà, spero, nuove amicizie e nuovi spunti di vita. Su noi donne. E sulla società in genere.

V.F.

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Sono un'extracomunitaria che vive di sogni e poesia. Sono un'extracomunitaria che sogna di volare e ritorna alla realtà ogni mattino. Sogno la mia vecchia casa dove vivevo felice coi miei cari. Ho già la valigia pronta per fare ritorno nel mio Paese. Non mi ricordo più perché sono fuggita un giorno. In Italia ho conosciuto altri immigrati come me, gente che voleva rientrare in Tunisia. Coronerò il mio sogno di rientrare a casa a breve. E io sono pronta!

R.S.

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Il lavoro manca, non ricordo da quanti giorni sono alla ricerca. Mi accontenterei anche di qualcosa al di sotto delle mie capacità. Ma ogni sforzo è un fallimento. E non fa che aumentare in me il senso di smarrimento e di fallimento. Ho di fronte a me il terrore dell'indifferenza.

I.T.

venerdì 18 luglio 2014

Quella notte, a cavallo di un'onda luminosa...

Ci siamo lasciati andare a qualche azzardata lettura su Einstein e la teoria della relatività e abbiamo scoperto quanto fosse per noi facile e divertente farci trascinare dalla fantasia per inventare storie e racconti brevi in pieno stile fantascientifico. Ognuno iniziava con la frase...
Quella notte, a cavallo di un'onda luminosa...
Buona lettura!

 

Io sono un vegano e con la mia astronave vago nello spazio per raccogliere dati scientifici. Una notte sono partito per una missione con la mia navetta-sonda e ho raggiunto la velocità della luce. All'improvviso il computer di bordo cominciò a dare strani segnali, comparvero incomprensibili cifre che sembravano non avere alcun senso. Pian piano, osservando bene le sequenze, mi resi conto che si trattava di un codice linguistico. Appartevena a una forma di vita del tutto sconosciuta a me fino a quel momento... Ciò che portai a casa fu la loro esperienza di vita e la loro proposta di pace.

V.F.

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Più volte ho desiderato comprendere cosa ci fosse dietro alla teoria della relatività. La formula che la indica è forse una delle più conosciute della fisica. Una volta ho seguito una strada, era notte e tutte le costellazioni erano ben visibili. Soprattutto ne guardavo una che aveva stelle disposte come lampadine schierate su una linea dritta. Le seguivo affascinato dal loro starsene su in alto come se indicassero una strada. Era una notte con il cielo ricoperto si stelle, ognuna emanava una luce diversa, ora più forte ora più debole. Seguendo quella linea lì in mezzo non sentivo né stanchezza né il tempo che passava. Quella notte ho capito che la luce arriva da lontano, immaginando soltanto quanto spazio 'fosse passato'. Un'impresa riuscire a capire! ''Molto meglio che relativizzare...'' ho pensato, ma alla fine è vero che non rimane niente oltre la relatività. Forse adesso comprendo meglio la sua legge, ma quella notte mi accompagnò solamente l'idea di un universo come un'unica onda luminosa, di cui a noi non rimane che studiarne segni e disegni. Adesso anche i bambini dicono ''E' tutto relativo!''

M.R.

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Mi trovavo a casa, era una sera molto tranquilla,stavo finendo di cenare. Decisi di guardare un po' la tv sulla poltrona. All'improvviso dalla finestra che mi stava di fronte entrò una luce molto intensa. Instintivamente le andai incontro per poter capire meglio cosa fosse. Subito un raggio di luce mi colpì e non capii più niente. Cominciai a volare a cavallo di quell'onda luminosa, ma non capivo cosa relamente stesse succedendo. Riuscii però a vedere cose mai viste, esseri ed oggetti indefiniti. Ero stranamente felice, sereno. Avevo vissuto un'esperienza mai vissuta prima di allora: visitare lo spazio e l'infinito. Ebbene c'ero riuscito! Anche se... era 'solo' un sogno.

P.S.

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Il mio viaggio nello spazio luminoso parte dal lampo di un temporale. La simultaneità del bagliore ramificato mi colpì e cominciai a vagare nello spazio illuminato finché arrivai con la mia navetta vicino ad una massa di luce rossa simile al tramonto. Essa penetrò all'interno della navetta e mi ritrovai avvolto da una macchia rossa. Mi addormentai. Il giorno dopo ripresi il mio viaggio, come se fossi ubriaco di quella magica sensazione. Mi risvegliai veramente solo qualche giorno dopo, pieno di euforia e ancora più convinto di voler esplorare tutto l'universo.

R.S.

  

I NOSTRI FIORI...HORTICULTURAL THERAPY



COS' E' :
 horticultural therapy è costituita da un insieme di attività di orticultura e floricultura, assistite da un terapista specializzato, allo scopo di migliorare le condizioni psico-fisiche di pazienti affetti da disabilità, malattie, traumi.

E dopo tanto lavoro e... TERRA!!!
ECCO I NOSTRI 
"FIORI DI MONTECOMPATRI "






CAMPANELLA RAMPICANTE:
BEGONIE

CRISANTEMI