San Raffaele Montecompatri Casa di Cura privata accreditata - Via di S. Silvestro, 67 00040 Montecompatri (RM) Tel: 06947811 info.mcompatri@sanraffaele.it

venerdì 11 aprile 2014

Una scoperta



Ci piace lasciarci affascinare dai percorsi non lineari, da storie rimaste in sordina, storie di quasi emarginati, persone speciali che non hanno chiesto, fin tanto che sono rimaste in vita, una legittimazione di esistenza dall'esterno. Ma che comunque sono estremamente umane. Ci piace avvicinarci a chi resta in silenzio per tanto tempo, come se non avesse nulla da dire, ma che lascia inesorabilmente dietro di sé la storia del proprio rapporto con la realtà e con la solitudine.
Ci siamo avvicinati alla storia di Vivian Maier, scoprendo finalmente una maniera felice di vivere la solitudine, di restare marginali, seppure la storia oggi ci abbia dimostrato quanto fosse geniale e speciale questa donna. Ci siamo tuffati nei suoi occhi, che fin tanto che hanno avuto la forza di farlo si sono gettati addosso al mondo e l'hanno catturato.
Vivian Maier è stata una bambinaia per anni, ma era anche un'appassionata di fotografia, sensibilissima alle storie quotidiane che le si affiancavano per le strade delle città in cui ha vissuto: New York, Chicago. Soltanto per puro caso e solo dopo la sua morte, avvenuta pochi anni fa, qualcuno ha trovato e svelato il suo lavoro, un vero e proprio tesoro nascosto, migliaia di rullini, molti dei quali neppure sviluppati. Oggi si riconosce un talento senza paragoni a questa donna, che sembra esser stata capace di anticipare quasi tutte le tendenze della fotografia americana del ‘900.

 Una fotografa solitaria, che non ha mai cercato consensi o conferme esterne ai suoi scatti sulla realtà. C'è venuto quasi da pensare a un Kind of blue... libero da un famigerato Miles Davis. Un vero e proprio paradiso... senza alcun dio che arbitri gli eventi. Se volete tuffarvi anche voi insieme a noi in questa affascinante scoperta, cliccate qui http://www.vivianmaier.com/




Nessun commento:

Posta un commento